Questo novembre il servizio postale americano (ovvero U.S. Postal Service – USPS) ha emesso un libretto con 20 francobolli dedicati a Harry Potter e alle sue avventure riprodotte sul grande schermo dal 2001 (con Harry Potter e la Pietra Filosofale) al 2008 (con il secondo episodio di Harry Potter e i doni della morte). I francobolli sono "forever stamps", non hanno scadenza, e il libretto con la collezione completa costa circa 9 dollari.
Le poste, grazie alla fama del giovane mago, sperano in un grande successo di vendita, tale da poter eguagliare i risultati ottenuti venti anni fa con Elvis Presley, ma non tutti sono contenti. In questa occasione, infatti, le poste non hanno consultato, come al solito, il Citizens’ Stamp Advisory Committee, un comitato cittadino che da quasi sessant’anni ha il compito di assicurarsi che i soggetti scelti per i francobolli possano superare la prova del tempo e siano di largo interesse nazionale. Alcune voci quindi si sono levate per protestaree: Harry Potter non è americano e inoltre rappresenta un soggetto troppo commerciale. I francobolli devono essere venduti, certamente, ma per molti appassionati di filatelia non si tratta di vendere un prodotto, ma di celebrare un evento o un personaggio che, per quanto meno vantaggioso economicamente, rappresenti parte della storia americana.
Da parte sua l’U.S. Postal Service cerca di far quadrare i conti: dura la vita per le poste da quando esistono le mail!
Per Harry Potter, in ogni caso, le celebrazioni certo non mancano, così come i francobolli, in primo luogo in Inghilterra, la sua patria. I francobolli inglesi, come è giusto che sia, erano dedicati ai libri della Rowling. Eccoli qui:
I francobolli contestati, invece, ci fanno rivedere i protagonisti della saga, come li abbiamo visti crescere al cinema. Eccoli: