Al liceo classico che ho frequentato (secoli fa!) c'era un'insegnante che non gradiva essere disturbata durante le lezioni, soprattutto dagli studenti che cercavano di fare uscire un amico dalla classe con una scusa qualunque che spesso non andava al di là di:
-Posso dire una cosa a Rossi?-
Bene, c'era una mia compagna che aveva un po' il vizio di farlo e a porte chiuse non poteva sapere quale insegnante ci fosse in aula, sta di fatto che beccava sempre la stessa. Così, un giorno, quell'insegnante disturbata per l'ennesima volta durante le lezioni sempre dalla stessa alunna, le disse:
-Bianchi, adesso basta! Mi stai sembrando Ermes il messaggero degli dei! Qualunque cosa tu abbia da dire può aspettare la fine delle lezioni!-
Naturalmente, da quel momento, la mia compagna su soprannominata da tutti Ermes.
Vi racconto tutto questo per introdurvi il mito di oggi: Ermes, detto il messaggero degli dei, raffigurato sempre con ai piedi dei sandali alati; suo compito era quello di riportare i messaggi degli dei ai mortali. Era anche il dio dell'eloquenza, del commercio, dei viaggi e dei ladri; beh, nella mitologia, persino i ladri avevano un protettore.
Figlio di Zeus e della ninfa Maia, Ermes svolgeva anche il ruolo di psicopompo, una parolona che sta a significare che era colui che accompagnava i defunti nell'oltretomba; infatti Ermes era uno dei pochi a poter attraversare gli inferi.
Ermes era dotato di molte altre abilità, si addebitano a lui le invenzioni di molti strumenti musicali e di alcune discipline sportive come il pugilato. I suoi simboli sono il gallo e la tartaruga.
Devo dirvi che Ermes, Mercurio in latino, è uno dei mei miti preferiti, forse per via di quell'aneddoto che vi ho raccontato prima, o forse perché mi sono sempre piaciute le sue rappresentazioni nell'arte classica (davvero molto belle) o ancora perché essendo una gran chiacchierona non poteva che starmi simpatico il dio dell'eloquenza!