Ci sono pirati e pirati.
Ad esempio il Capitan Pirata non lo sarebbe veramente tanto, se non fosse per il suo nome. Sto parlando del protagnista del film Pirati, briganti da strapazzo, uscito circa un anno fa al cinema. Il film è molto divertente ed è fatto dagli stessi autori di Wallace e Gromit.
Capitan Pirata e la sua ciurma di pirati un po' sfigati devono recuperare un tesoro il più grande possibile per vincere la sfida del Pirata dell'anno che si tiene ogni anno, la cui cerimona di premiazione si tiene ogni anno in un'isola dei caraibi.
Nel suo viaggio alla ricerca di un tesoro gigantesco incontra Charles Darwin. Questi però scopre che Capitan Pirata è il possessore di un dodo. Così lo scienziato propone alla ciurma di portare la ciurma con l'uccello a Londra ed esporlo al concorso scientifico de "Lo Scienziato dell'Anno" al cospetto della Royal Academy e della Regina Vittoria.
Il film prende in giro i vari film sui pirati che abbiamo visto negli ultimi anni e anche alcuni dei luoghi comuni più diverenti. Ad esempio i nomi: Capitan Pirata, Numero 2, Pirata con la gotta. P
Ora, il non vorrei raccontarvi tutta la storia e nemmeno gli sviluppi successivi a quanto vi ho già detto. Il punto è che Capitan Pirata, concentrandosi solo sul tesoro, perde di vista cose molto più imporanti. Perché per essere un vero pirata non basta volerlo, certo, avere saccheggiato molte navi aiuta. Essere pieni di oro e pietre preziose anche. Ma in qualche modo bisogna dimostrare che per essere un pirata serve dell'altro. Cosa?
Beh, credere nella libertà e nell'avventura, ad esempio. Fidarsi della propria ciurma e non temere gli avversari, inoltre. Ecco cosa tramuta un pirata in un Capitan Pirata!