“Gli oggetti in marmo orientale che potete ammirare in questa sala fanno parte del corredo funerario di una tomba a camera del IV secolo a.C. di un ricco signore daunio. Il reperto più prezioso è il trapezophoros, ovvero un sostegno di mensa con due grifi che azzannano un cervo”.
La voce della guida giunge come un’eco lontana alle orecchie di Pietro, come una radiolina lasciata accesa a basso volume mentre sullo schermo della televisione sfilano le immagini di un film muto.
Non ha mai visto nulla del genere in nessun libro, cartone animato, documentario, film di fantascienza… eppure è un appassionato di animali, anche di quelli fantastici. Il suo sguardo è catturato dalla forza e dalla bellezza del corpo alato dei grifoni. Con quanta voracità afferrano il corpo inerme del cervo e lo azzannano sul dorso. Il volto dell’animale braccato è rassegnato: quale resistenza può opporre a simile creature? Ancora poco e di sé non resterà più alcuna traccia, se non qualche osso sminuzzato. E a quel punto i due predatori, sazi ma non del tutto, libreranno le loro maestose ali verso l’alto e si muoveranno alla ricerca di un’altra vittima sacrificale.
“I due grifoni sono animali di natura composita: hanno il corpo snello, agile e senza pelame come quello di un leone o di un cane, mentre le zampe sono dotate di artigli. Il collo lungo e crestato ricorda quello di un serpente, mentre il muso evoca quello di un rapace dal becco adunco, con lunghe orecchie da quadrupede”.
Ma chi può aver partorito animali del genere? Un leone e un’aquila? Un cane e un serpente? Pietro si avvicina a passi lenti al gruppo marmoreo. Un misto di stupore e timore lo invade: e se i due grifoni si accorgessero della sua presenza e gli saltassero addosso mandando in frantumi la vetrata di protezione? Sa bene che non è possibile, sono solo due statue, eppure la scena che ha davanti ai suoi occhi gli sembra più reale di qualsiasi altra cosa, persino dei suoi compagni che si muovono con frenesia da un angolo all’altro della sala.
“Tutti questi reperti in marmo furono trovati tra il 1976 e 1977 da alcuni tombaroli in una tomba a camera scavata illegalmente nel territorio di Ascoli Satriano. Alcuni di questi oggetti furono sequestrati dalla Guardia di Finanza e abbandonati nei depositi della Soprintendenza, dove sono stati ritrovati nel 2006. Altri pezzi furono venduti a un mercante d’arte, Giacomo Medici, e per vie traverse finirono al Paul Getty Museum di Malibu. Sono rientrati in Italia solo nel 2007, a seguito della confessione in punto di morte di uno dei tombaroli che è servita ad avviare una complessa indagine, fortunatamente conclusasi nel migliore dei modi. Insomma, un giallo archeologico pienamente risolto!”
“Altro che giallo!” pensa Pietro, “questi grifoni hanno vissuto un’avventura straordinaria, una missione impossibile! Sono stati rinchiusi in una tomba per secoli e hanno viaggiato fino all’America, per poi tornare nel luogo d’origine, là dove tutto è cominciato. Hanno sfidato il tempo e superato ogni ostacolo e dopo più di 2000 anni sono ancora qui, a terrorizzarmi e meravigliarmi con il loro sguardo assassino”.
Ora che ci fa caso, avvicinandosi con cautela al vetro che lo separa (e lo difende) dai due animali, si accorge che sul loro corpo ci sono tracce di colore: azzurro sulle ali e sul busto, rosso sulle creste del collo, verde sulla base. Per un attimo prova ad immaginare come doveva presentarsi il gruppo scultoreo agli occhi dei parenti del defunto e quasi gli si mozza il fiato. Wow! Ma perché avranno scelto proprio i grifoni? Chissà, forse anche il signore della tomba era un appassionato di animali come lui o forse saranno stati i suoi figli a scegliere i grifoni. Che idea geniale! Questi antichi Dauni erano davvero forti!
“Pietro… Pietro! A cosa pensi? Dobbiamo andare… ci stanno aspettando per visitare le altre sale del museo!”
“Arrivo…. Maestra ma i grifoni saranno ancora qui tra duemila anni o non esisteranno più?”
“Difficile dirlo! Speriamo di sì, ma non possiamo prevedere cosa accadrà tra così tanti anni… Perché me lo chiedi Pietro?”
“Voglio che tanti bambini vengano a vederli, è stato bellissimo! Come fare un viaggio nel tempo, come guardare un film fantastico al cinema, entrare nello schermo e vederne da vicino i protagonisti… Grazie per avermici portato! Sarà una visita che difficilmente dimenticherò”.
Il Polo Museale di Ascoli Satriano (Fg), dove sono esposti i grifoni e i vasi policromi marmorei di IV sec. a.C., partecipa alla Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo del 13 ottobre.
http://www.famigliealmuseo.it/ascoli-satriano-museo-diocesano-e-museo-civico-archeologico/