Tantissime, colorate e dalle forme più svariate. Sono le celebri gommine del Mulino Bianco, oggi vero e proprio oggetto di culto per i più nostalgici. Piccole sorpresine che hanno segnato un’era. I gloriosi anni ’80.
Era il 1983 quando le confezioni targate Mulino Bianco iniziarono ad ospitare al loro interno piccole gommine che raffiguravano quelle stesse merendine alle quali si accompagnavano: Gli allegri cancellini il loro nome. Custoditi all’interno di piccole scatoline in cartoncino la cui forma richiamava gli ormai scomparsi pacchetti di fiammiferi, riproducevano una parata di crostatine, tegolini, cornetti e molte altre prelibatezze. Tutte rigorosamente in miniatura, però.
Sono le prime gommine, quelle che chiunque abbia vissuto quegli anni probabilmente ricorda con più nostalgia e che, magari, custodisce ancora con cura. Una produzione venuta però ad interrompersi circa un anno dopo, quando l’azienda smise di produrre qualsivoglia pezzo che raffigurasse un alimento. A spingere verso questa direzione, si mormora, un caso di cronaca avvenuto in quel d’Inghilterra, dove un bambino avrebbe ingoiato una gommina, tratto in inganno dall’aspetto appetitoso. Nel 1985, il nostro Parlamento legiferò sulla faccenda, spingendo verso il divieto di produrre sorpresine, o oggetti simili, che raffigurassero cibarie.
Per Gli allegri cancellini giunse il tempo di passare alla fase successiva.
A partire dal ’85, le confezioni del Mulino Bianco ritornarono così a riempirsi di colorate gommine, stavolta, abbandonate le merendine, raffiguranti i più svariati oggetti: materiale da cartoleria, macchinine, strumenti di lavoro, fino ad arrivare alle celebri serie dell’alfabeto, dei segnali stradali e delle bandiere del mondo. Una produzione pressoché infinita.
Recuperarne qualcuna oggi non è per nulla difficile. Per chiunque volesse andare a caccia di ricordi, una collezione piuttosto economica e divertente. Un consiglio, però: conservatele lontano dalla luce e sottovuoto, il giusto modo per permetter loro di superare indenni qualche altro decennio.