È arrivato settembre, cari kids. I genitori tornano a lavoro, la scuola riapre e la città ricomincia lentamente a riempirsi. L’estate è finita purtroppo, ma noi di Hey Kiddo abbiamo ancora voglia di viaggiare, di sognare luoghi esotici e lontani, e con le parole e un po’ di fantasia tutto diventa possibile.
Che ne dite, ad esempio, se ce ne andassimo un po’ in India?
Il teatro indiano ha una tradizione antichissima e origini leggendarie. Esiste un libro, chiamato Nāṭyaśāstra, che risale addirittura al 200 a.C. ed esplora l’intera arte teatrale in ogni suo aspetto, pratico e teorico. Non soltanto si tratta del testo più antico che possediamo sull’argomento, ma viene considerato addirittura come un libro di ispirazione divina. Il Nāṭyaśāstra infatti rappresenta il quinto dei Veda, i testi sacri indiani, e sarebbe stato Brahmā in persona, il dio creatore del mondo, a idearne i principi.
La leggenda è questa: gli dei si sarebbero rivolti a Brahmā perché inventasse un metodo per istruire gli uomini più semplici, un sistema che dilettasse sia l’udito che la vista aiutandoli a comprendere, senza rinunciare al divertimento, i misteri dell’universo spiegati nei Veda. Brahmā allora decise di comporre il Nāṭyaśāstra (che significa “Trattato dell’arte drammatica”) mettendo insieme l’essenza degli altri testi: dal Ṛgveda prese la parola, dallo Yajurveda l’azione, dal Sāmaveda il canto e dall’Atharvaveda le emozioni.
È così che nacque il teatro, come regalo degli dei per insegnare agli uomini la via della felicità, quello stato di riposo assoluto in cui l’anima si accorda con lo spirito del mondo intero.
Niente male come soluzione per affrontare lo stress del rientro!