In occasione della recente uscita nelle sale de L'uomo d'acciaio, film che ha per protagonista il kriptoniano più amato, abbiamo rispolverato la storia di Superman (Kal-El su Kripton e Clark Kent da umano) nato DC comics nel lontano 1932 da un'idea di Jerry Siegel e John Shuster.
Di Superman se ne è parlato in tutte le salse, non solo con le innumerevoli serie a fumetti dedicate a lui e relativi universi paralleli (chi conosce Dc o Marvel Comics sicuramente sa di cosa sto parlando), ma con cartoni animati, serie tv (a parte Smallville, chi ricorda Lois e Clark? Io lo adoravo!) e includendo l'ultima pellicola, sette film. Eppure l'Uomo d'acciaio impersonato da Henry Cavill convince una parte del pubblico e ne delude un'altra per vari motivi. Innanzitutto, niente "Superman"– in tutta la pellicola non si pronuncia mai questo nome, viene appena accennato. Inoltre, l'acerrimo nemico Lex Luthor viene nominato solo alla fine; niente mutandoni rossi, niente kriptonite, niente laser dagli occhi e niente magia.
Questo ci riporta a una dimensione di Superman che si era voluta far intravedere nella serie All star Superman (2005-2008), miniserie di dodici numeri ambientato nell'ultimo anno di vita del supereroe. Lo scrittore e autore, Grant Morrison, aveva voluto far emergere la parte umana del supereroe, spingendolo in dodici episodi a risolvere tutti i suoi problemi insoluti; dodici missioni che vorrebbero essere una reinterpretazione delle dodici fatiche di Ercole. Così come Ercole attraverso le sue fatiche aveva scoperto il suo lato divino, così Superman arriva alla mortalità.
Ci sono pareri dissonanti sulla nuova interpretazione di Superman o dell'Uomo d'acciaio, ma comunque lo vogliate chiamare, vi lascio con una citazione che pochi coglieranno ma che spero vi faccia riflettere. Alla prossima!
Come sai, io sono un grande appassionato di fumetti, soprattutto di quelli sui supereroi. Trovo che tutta la filosofia che circonda i supereroi sia affascinante. Prendi il mio supereroe preferito: Superman. Non un grandissimo fumetto, la sua grafica è mediocre. Ma la filosofia, la filosofia non è soltanto eccelsa, è unica! […] Dunque, l'elemento fondamentale della filosofia dei supereroi è che abbiamo un supereroe e il suo alter-ego: Batman è di fatto Bruce Wayne, l'Uomo Ragno è di fatto Peter Parker. Quando quel personaggio si sveglia al mattino è Peter Parker, deve mettersi un costume per diventare l'Uomo Ragno. Ed è questa caratteristica che fa di Superman l'unico nel suo genere: Superman non diventa Superman, Superman è nato Superman; quando Superman si sveglia al mattino è Superman, il suo alter-ego è Clark Kent. Quella tuta con la grande "S" rossa è la coperta che lo avvolgeva da bambino quando i Kent lo trovarono, sono quelli i suoi vestiti; quello che indossa come Kent, gli occhiali, l'abito da lavoro, quello è il suo costume, è il costume che Superman indossa per mimetizzarsi tra noi. Clark Kent è il modo in cui Superman ci vede. E quali sono le caratteristiche di Clark Kent? È debole, non crede in se stesso ed è un vigliacco. Clark Kent rappresenta la critica di Superman alla razza umana.