Lo sapete che in eschimese esiste una montagna di parole per dire neve? Eh si perché ogni fiocco è diverso dall’altro e specialissimo e non basta una parola sola per definirlo. Lo sa bene Viola, la protagonista del libro “La bambina dai capelli di luce e vento” scritto da Laura Bonalumi ed edito da Fanucci editore.
Viola è una bambina di 11 anni che vive con la mamma e la sorella Maria Giulia in una città che viene raggiunta spesso dalle nevicate. Questo per Viola è fondamentale perché lei ha una vera e propria passione smodata per la neve: la cerca, la aspetta con ansia, la studia, legge libri e poesie, la disegna, si documenta con un entusiasmo che gli altri non riescono a capire ed anzi la credono un po’ strana per questo. Viola è infatti una bambina solitaria che cerca di affrontare al meglio la sofferenza per i primi tempi del divorzio dei suoi genitori ed ha tanto bisogno di qualcuno che la capisca davvero (ma capita un po’ a tutte ad 11 anni).
Un giorno poco prima di Natale a Viola succede una cosa molto speciale: mentre sta andando a scuola trova sul sedile dell’autobus un fermaglio per capelli a forma di fiocco di neve (si, proprio la sua grande passione!) e sente di aver un legame speciale con questo oggetto. Arrivata a casa si rende conto che il fermaglio emana una grande luce brillante e che solo lei può vederlo. Qui inizia un mistero che si concretizza con la comparsa di Emily, una bambina (la bambina dai capelli di luce e vento) con gli stessi interessi di Viola che appare e scompare dalla sua vita e le fa una richiesta molto importante, un compito che a Viola sembra troppo grande da afforntare. Emily le chiede infatti di svegliarla dal sonno in cui si trova dopo un incidente e riportarla in vita. Ce la farà Viola?
Ho letto il libro tutto d’un fiato nonostante non abbia più da un bel pezzo l’età di Viola perchè volevo proprio capire come avrebbe fatto ad aiutare Emily e ad affrontare un evento così importante e anche un po’ spaventoso tutta da sola. Io ad 11 anni (e anche adesso) avrei avuto abbastanza paura di una “presenza”! Non vi svelo quello che succede per non togliervi il piacere della lettura ma vi dico solo che il trucco, come sempre, sta nella passione. Il libro è il diario in prima persona di Viola, pieno dei suoi dubbi e paure ma anche di speranze e voglia di stare bene in una fase complicata della vita. Una lettura molto semplice (forse a volte un po’ poco approfondita) e scorrevole che insegna a non aver paura di essere sé stessi con tutte le proprie “stranezze”, a non arrendersi di fronte alle difficoltà e a credere sempre nelle nostre passioni che ci rendono felici.