È proprio il caso di dirlo, il teatro conosce il kung–fu.
E non stiamo parlando delle arti marziali cinesi, o almeno non soltanto. Il termine kung–fu infatti ha assunto questo significato un po’ per volta in Occidente, soprattutto a causa dell’influenza di un certo cinema orientale pieno di combattimenti che sembrano, se ci fate caso, delle curatissime coreografie.
Ma cosa significava kung–fu inizialmente?
Il kung–fu è un esercizio eseguito con la massima abilità, un esercizio per nulla facile che richiede capacità di resistenza, disciplina e controllo. In senso lato, kung–fu indica il raggiungimento stesso di tale abilità per mezzo dell’esercizio.
Se esercitandoti tanto, insomma, diventi bravo – di qualsiasi disciplina si tratti – tu detieni il kung-fu. Se metti cura e attenzione in quello che fai – che sia suonare, ballare, scrivere, cucinare, giocare a calcio – ne apprendi l’arte giorno dopo giorno e diventi padrone di tutti i suoi segreti. Certo l’allenamento dev’essere costante e duro.
I cinesi hanno sempre usato il termine kung-fu in riferimento all’attore, per indicare quella che noi chiamiamo energia o presenza scenica. Se l’attore è davvero bravo sul palco noi lo sentiamo come vibrare, afferriamo la sua capacità di controllare e dominare il proprio corpo, ci accorgiamo di quanto lavoro e di quanta pratica debba essergli costato il rendere tanto naturale e vero un movimento, un passo, un gesto che naturali non lo sono affatto.
Gli attori dell’Opera di Pechino – una forma teatrale complessa nata alla fine del Settecento che mescola recitazione, danza, canto, musica, acrobazia, mimo – si sottopongono a un allenamento durissimo, che nulla ha da invidiare a quelli delle arti marziali che siamo abituati a vedere in Dragon Ball o nei film. Pensate che ogni singolo movimento del piede o della mano, ogni più piccola espressione del viso, hanno un particolare significato, inviano una specie di messaggio in codice al pubblico, che comprende così qualcosa in più del personaggio che l’attore sta interpretando.
Provate a immaginare quanto duro esercizio giornaliero debba costare riuscire a ottenere un simile controllo di ogni singolo muscolo del proprio corpo! E solo quando un attore potrà finalmente dimostrare di essere giunto a un simile livello di abilità, solo allora potremo dire che lui – lui sì che possiede il kung-fu.