Caro diario,
oggi è uno di quei giorni da star spaparanzati al sole, distesi su una spiaggia e con gli occhi chiusi mentre le onde vanno avanti e indietro. Invece… sono spaparanzata, sì, ma sul letto, e non ci penso proprio a mettere il naso fuori in terrazza, con il caldo che fa. Ma siamo matti?
Al posto delle onde mi devo sorbire quel noioso di Giulio che vuole sempre giocare ai pirati: ma vedi forse delle navi? Gli dico io. Ma lui fa finta di niente, non mi ascolta e non mi vede neanche tanto bene, con la benda nera su un occhio e gli occhiali lasciati chissà dove. Ogni tanto sento che sbatte da qualche parte, butta giù delle sedie, tira un urlo o piangiucchia un po’, allora (visto che in fondo sono la sorella maggiore migliore del mondo) vado un po’ da lui e gli dico che sta arrivando Peter Pan, così si riprende subito.
Ma che si deve fare tutto il giorno? Alle ferie di papà mancano ancora almeno dieci giorni e la mamma tiene d’occhio il frigorifero e conta il numero dei gelati in freezer (che esagerata: solo perché lunedì ne ho mangiati tre di fila… ma erano gusti diversi!)
Quasi quasi mi manca la scuola… no, scherzo. Però Luisa mi manca e mi mancano i bigliettini che ci passavamo sotto il banco. La signora Caterina, invece, e i suoi problemi di matematica non mi mancano per niente.
Per fortuna ora ho qualcosa da fare: la mia amica Enrica, che è più grande di me ma di diari ne capisce poco, mi ha chiesto un consiglio su dei bei diari da leggere durante queste vacanze e da consigliare agli amici di Hey Kiddo. Ci ho pensato un po’, perché non esiste mica solo Il diario di una schiappa! Alla fine le ho consigliato questi tre diari, chissà che cosa ne pensi tu.
Vamba, Il giornalino di Gian Burrasca (Giunti Junior)
Non ti fare ingannare dal titolo, caro diario: per giornalino si intende un diario, proprio come te. Al Giornalino di Gian Burrasca tengo in particolar modo perché me lo ha regalato papà qualche anno fa dicendomi che era il suo libro preferito quando aveva più o meno la mia età e per tante sere lo abbiamo letto insieme ridendo fino al mal di pancia. Gian Burrasca, che in realtà si chiama Giannino Stoppani, riceve come regalo di compleanno per i suoi nove anni un diario in cui racconterà tutte le sue avventure e disavventure. Perché allora Gian Burrasca? È il nome che gli hanno dato in famiglia (lui è il piccolo di casa, ha tre sorelle) perché proprio gli è impossibile non combinare guai, anche quando ci si impegna. Papà mi ha detto che è un libro famoso e io gli credo perché un libro che fa così ridere dovrebbero leggerlo tutti.
Stefano Bordiglioni e Manuela Badocco, Dal diario di una bambina troppo occupata (Einaudi Ragazzi)
Questo diario l’ho fatto leggere anche a mia madre quando mi proponeva, un giorno sì e l’altro pure, di iscrivermi a danza classica. È vero, sì, che non sono molto aggraziata nei movimenti, ma il tempo, ditemi, dove lo trovo per fare tutto? Io di tempo non ne ho tanto e capisco benissimo Martina, che è riuscita, non so come, a scrivere comunque sul suo diario, tra un impegno e un altro. A stare dietro ai propri genitori si rischia di diventar matti! Martina, per esempio, deve andare a lezioni di danza, di nuoto, di pianoforte e di inglese. Tutto sarebbe perfetto se non ci fosse di mezzo anche la scuola, con i compiti da preparare. È vero che mamma e papà fanno di tutto per darci il meglio, ma ogni tanto si scordano di ascoltarci quando diciamo loro che alcune cose proprio non fanno per noi! Così Martina, alla fine del suo diario, la ritroviamo tutta coperta di puntini rossi, dovuti allo stress: finalmente così potrà rilassarsi! Se si fanno le cose controvoglia alla fine si finisce per non essere felici proprio quando per essere felici basterebbe solo avere un po’ più di tempo per giocare con i propri amici.
Patrizia Rinaldi e Nadia Terranova, Caro diario ti scrivo… (Edizioni Sonda)
Questo libro me l’ha suggerito la mia insegnante di italiano quando ha intravisto il mio diario. All’inizio ho pensato: che noia, mi deve sempre parlare di scuola questa qui? Poi ho scoperto sei nuove amiche, di diversi luoghi e di diversi periodi storici, ma tutte della stessa età (dodici anni). Patrizia Rinaldi e Nadia Terranova, mettendo insieme informazioni reali e un pizzico di fantasia, hanno infatti ricostruito il diario di sei scrittici che non conoscevo. Chi sono? Matilde Serao, Beatrix Potter, Anna Maria Ortese, Emily Dickinson, Silvina Ocampo e Jane Austen. Ora ne so qualcosa in più perché alla fine di ogni diario c’è una breve scheda con delle informazioni sulle loro vite e anche qualche curiosità. Sono sei voci diverse messe vicine l’una all’altra e sembrano quasi parlare tra di loro e con me. Mi fanno venire voglia di scrivere un romanzo, di quelli lunghi che non fanno sbadigliare.
Finito, caro diario. Sono stata brava?