Cristina Nenna, illustrazioni di Laura Addari, Il centro del mondo, VerbaVolant Edizioni
Si sa, essere adolescenti è difficilissimo: il corpo che cambia, il rapporto coi grandi che si complica e quello coi compagni più “forti” che peggiora, i piccoli problemi che diventano timori insormontabili e insicurezze.
A volte le parole degli adulti non sono d’aiuto, a volte serve avere vicino una persona amica che ti capisca, una guida verso quell’incontro in grado di cambiare completamente la prospettiva da cui guardare il mondo.
È questa la storia di Sara.
La storia
La protagonista di Il centro del mondo (Verbavolant edizioni) è Sara, una bambina intelligente, vivace, sensibile, animata da un forte senso della giustizia. Per questo, quando un compagno di scuola la prende in giro per una voglia sul collo, ne soffre particolarmente, si blocca, non riesce a proferire parola. A queste preoccupazioni se ne aggiungono altre, vissute da Sara in modo intenso e doloroso. Giorno per giorno si chiude sempre di più in se stessa, i brutti pensieri le si accumulano nella mente e, alla fine, sembrano prendere il sopravvento.
Per fortuna Sara ha due amiche fantastiche e soprattutto una sorella, Livia, studentessa di filosofia. Livia la introdurrà alla passione per la filosofia e al pensiero di Giordano Bruno, “un genio rivoluzionario… il simbolo della libertà di pensiero e di parola”.
Sarà lui a insegnarle a considerare i problemi dalla giusta prospettiva, a farle capire che la distanza cambia l’aspetto delle cose e che tutto dipende dal punto da cui si guarda. Il centro del mondo può essere ovunque e chiunque, persino la piccola e sensibile Sara.
Sara, il centro del mondo
Il centro del mondo (Cristina Nenna, illustrazioni di Laura Addari) è una delicata storia di formazione che l’autrice dedica “a Giordano Bruno e a tutti gli eretici del nostro presente”.
Sara è l’eretica che qui li rappresenta, attraverso un percorso di formazione che la condurrà lontano, avendo al suo fianco amiche e una sorella splendide, nonché dei genitori fantastici. Ma, più di tutto, ad aiutarla è un antico pensatore che non ha mai taciuto di fronte alle ingiustizie e ai soprusi.
Le lezioni di Giordano Bruno sono tante, una delle quali riguarda la capacità dell’uomo di guardare il mondo da punti di vista differenti. Le possibilità sono infinite. Saperle cogliere è importante quanto lo è lo sforzo per raggiungere, usandole, la verità e provare a difenderla strenuamente.
L’importanza del guardare il mondo (e i suoi problemi, persino i più piccoli) da diversi punti di vista è evidente dalla struttura del testo. La storia è divisa, oltre che in capitoli, in due parti: nella prima il punto di vista è quello di Sara, affranta e sempre più chiusa in se stessa; nella seconda la parola passa alla sorella Livia, che prova a scardinare il mutismo di Sara. I punti di vista cambiano, e con essi anche le prospettive da cui si guarda lo stesso problema.
La storia finisce bene, Sara e la sua eresia usciranno vincitrici da questa piccola battaglia. E lei capirà inoltre che dal centro del mondo, da un punto di vista diverso, tutto il resto non è meglio della sua vita. E nemmeno le stelle, che lei ama guardare, le sembreranno così irraggiungibili.