Allen Zadoff, Cibo, ragazze e tutto quello che non posso avere, Biancoenero
Un romanzo ironico, divertente, scritto con un linguaggio diretto e dissacrante, ma anche terribilmente profondo, una storia che spinge alla riflessione, ma senza deprimersi, che invita al coraggio e all’ironia, l’ingrediente principale per affrontare le difficoltà che ci vengono incontro, soprattutto se parliamo di un momento delicatissimo come l’adolescenza.
Essere adolescenti può essere molto difficile, ma può diventare un vero inferno se hai 15 anni e pesi 138 chili, come capita al protagonista di questa storia, Andrew Zansky. La madre di Andrew si occupa di catering, il ragazzo è da sempre esposto a cibo e banchetti, e la sua lotta contro i jeans, e dunque la sua evidente fisicità, inizia ogni giorno, appena sveglio.
A scuola non va meglio: un ragazzo grande e grosso come lui non passa di certo inosservato, è oggetto di scherno e di cattiveria da parte dei suoi compagni di scuola. Ma Andrew ha anche una voce intelligente, ironica, profonda, la voce ideale per raccontare cosa c’è davvero dietro l’apparenza.
Andrew è in perenne lotta contro se stesso e contro il grasso, ma il punto di svolta avviene quando conosce April: il suo primo amore gli fornisce quell’energia che è sempre mancata per iniziare a cambiare. Andrew si mette in testa di dover diventare popolare per conquistare il suo amore. Come fare? Entrando nella squadra di football della scuola!
Inizia così un percorso di crescita interiore, che condurrà Andrew non solo a conoscere se stesso, ma anche gli altri, a svelare le mille maschere che le persone indossano e a non sentirsi più così solo e strano.
Un bellissimo romanzo di formazione, perfetto perché descrive senza giri di parole e con realismo il mondo degli adolescenti, il difficile rapporto con il proprio corpo e le difficoltà che tutti, chi più chi meno, hanno incontrato durante la crescita.