Bionda io? Magari.
In realtà ho i capelli marroni, che non sono niente di speciale.
E sono piatta come una tavola da stiro, cioè senza seno, per capirci.
Pare che un giorno anch’io avrò qualcosa di cui vantarmi. Per ora ho solo una fortuna: non sembro un maschio.
In poche righe, questa è Teresa, 13 anni e voce narrante di Avventura all’isola delle foche, di Arianna Di Genova, con le illustrazioni di Sarah Mazzetti (Biancoenero Edizioni)
Teresa vive con la madre, da quando i suoi, alcuni anni prima, hanno divorziato: da allora suo padre si è trasformato in un single, un esemplare umano che vive in una casa super piccola e che è così distratto da doversi ricordare di tornare a casa per cena; la madre, invece, di distrazioni non sembra proprio averne, anzi ha sempre le antenne all’erta, soprattutto quando si tratta di indagare e di controllare la vita della figlia. Teresa è figlia unica e soffre un po’ di solitudine. Il miglior rimedio per quest’ultima? Attaccarsi ad altre famiglie, come una colla.
La famiglia a cui si attacca Teresa è quella della sua amica Maddy, i Regoli, un cognome tutto sbagliato perché in quella casa le regole sembrano non esistere.
La famiglia di Maddy comprende, oltre al padre e alla madre, due fratelli, Anthony (il cafone) e Mark (bello come il sole). I Regoli, un po’ strampalati, sono una vera e propria boccata di ossigeno per Teresa, così il ricevere il permesso (dopo la promozione in terza media) di partire con loro per un viaggio si prospetta come un evento incredibile, sin da primo punto di domanda: ma dove siamo diretti?
Destinazione Texel, isola del Mare del Nord: si va a vedere le foche (“Lo potevamo fare pure allo zoo di Roma senza grande fatica, ma forse così sarà più bello).
Nell’isola comincia una vera e propria avventura per l’intraprendente Maddy e la più timorosa Teresa, insieme a Anthony e George (un ragazzo olandese conosciuto appena arrivate), finendo poi per coinvolgere l’intera famiglia Regoli.
La voce di Teresa nel raccontare la sua straordinaria vacanza è diretta e divertente, è la voce di una tredicenne con il suo entusiasmo e il suo punto di vista (chiaro quanto mutevole) su chi le sta intorno. Le illustrazioni in bianco e nero accompagnano perfettamente il testo, essenziali e agili, come le gambe lunghe dei Regoli e di Teresa. Avventura all’isola delle foche, come Sibilla nel capello e Passi di cane, ha visto la partecipazione, nel lavoro redazionale, di un gruppo di ragazzi (sono ringraziati uno per uno in fondo al libro) che ha letto le bozze e dato il proprio parere su testo e illustrazioni all’interno del progetto Il libro si fa a scuola – La redazione dei Ragazzi, finanziato dalla regione Lazio.
Come per tutti i testi Biancoenero, si tratta di un libro ad alta leggibilità.